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RUOTE della CAROVANA

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LA FESTA PIÙ SENTITA DELL’ANNO


Il Natale resta ancora la festa più sentita dell'anno.
Si cerca una "piazza" buona, dove si resta anche per un certo tempo. Nel Circo si prepara «lo spettacolo di Natale», dell'Epifania, «la Befana al Circo», mettendo in opera il meglio dello spettacolo. Ci sono anche occasioni per la beneficienza, per aiutare qualche caso di particolare bisogno.
Nello splendore delle luci, dei costumi, tutto vuole richiamare il senso della festa, della gioia di tutti.
Nel Luna Park non si risparmiano le luci, i suoni e si cerca di accogliere tutti, grandi e piccoli, giovani che vengono per qualche ora di divertimento.
La festa della gente è più grande, e anche l'offerta dello spettacolo, del divertimento, diventa più grande.
Pure in famiglia, nei pochi momenti liberi dal lavoro, si cerca di dare un tono di festa a tavola, con gli auguri, i regali, qualche spesa in più.
Mentre i «fermi» riuniscono la parentela per passare il Natale insieme, nel Circo e nel Luna Park, invece, si è nel pieno del lavoro; si tengono ad alta tensione i telefoni vicini per fare arrivare notizie e auguri a parenti e amici in Italia e all'estero, il più delle volte anche loro presi da forte lavoro in quei giorni. Ma anche nel lavoro, il Natale è pur sempre una circostanza tradizionale per rivivere l'unità, i legami più familiari.
Tuttavia il Natale non è solo la festa dello spettacolo, del divertimento offerto agli altri, dei legami di parentela e di amicizia che si sentono più forti in questo periodo, ma è anzitutto una festa religiosa, cristiana.
La Messa, a volte nel Circo stesso o nel Luna Park, oppure nella Chiesa vicina, spesso anche la Confessione e la Comunione, sono atti di fede a cui non si rinuncia, altrimenti il Natale, pur cosi intenso e impegnato, sarebbe un Natale vuoto, privato del suo significato più vero.
Non si può ricordare la nascita di Gesù Cristo, Dio che si fa uomo e viene in mezzo a noi per stare con noi, senza accoglierlo nella sua Parola, nell'Eucarestia, senza rivivere questo fatto con gli altri cristiani, senza raccoglierci, come famiglia, in un momento di preghiera.
Gesù è venuto per tutti, ma è stato soprattutto vicino ai più poveri. Il Natale, allora, è per noi la festa dell'attenzione a chi soffre, a chi è solo, a chi è povero, e la nostra generosità vuole essere un segno che Gesù continua ad amare tutti, non vuole lasciare nessuno solo, nella disperazione, nella sofferenza .... per fare questo si serve di noi.
Gesù è venuto non per un popolo solo, non per una sola categoria di persone, ma è venuto per tutti gli uomini, senza distinzione di pelle, di lingua, di cultura, di origini. Questo ci è richiamato soprattutto nella festa dell'Epifania. Nel Circo, nel Luna Park, spesso c'è rottura, ci sono attriti tra categorie sociali; spesso ci sono artisti e operai di altri paesi, di altro colore, di altra religione, di altra cultura: noi cristiani siamo particolarmente chiamati a un gesto di attenzione, di atteggiamenti di maggior giustizia e rispetto, di fraternità, essendo spesso questi fratelli lontani dalle loro famiglie, dai parenti.
Accogliere Gesù nel Natale non vuoi forse dire anche questo: sentirei più fratelli di tutti, al di sopra delle differenze di razza, di cultura, di rapporto di lavoro?

In Cammino, settembre 1989